Romanzi Brevissimi d'Autore
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Deretano in doppiopetto
Per incidere le pagine di storia sotto una luce nuova, tette e sedere iniziarono ad albeggiare di una empirica coscienza laica, mostrandosi sempre più agguerriti nel mettere in atto una vera e propria lotta contro il potere tradizionale del Delta.
In fin dei conti le cose stavano cambiando negli ultimi tempi e il Delta di Venere, dopo aver conquistato per millenni di storia terre e aver solcato infiniti mari, si vedeva togliere il trono dai nuovi centri di potere.
Nubi minacciose vagavano all’orizzonte e l’ondata rivoluzionaria iniziò a sollevarsi. Un grave elemento di debolezza consisteva, però, nel fatto che durante la preparazione delle lotte, tette e sedere restavano estranei fra loro senza trovare nessuna forma d’intesa.
Fu così che…
Dalla camicetta sbocciavano due plafoniere nell’atto d’infiammarsi, accendendosi e spegnendosi, secondo la foga dell’arringa più o meno sfrigolante. In quel frangente al sedere, con una punta di classicismo “deretano”, convinto che nessuna penna avrebbe potuto celebrarne la meraviglia, venne un attacco di egocentrismo, tanto da volersi sostituire alle tette man mano che prendeva coscienza di essere molto più bello di queste.
“Non è giusto che due cose insignificanti mi rubino la scena” concluse.
“E poi se ne stanno lì, come borracce piene d’acqua, sospese a metà tra il rubinetto e il piano d’appoggio, perenni indecise.”
D’altra parte le tette erano consapevoli dell’accorata devozione alitata su di esse da ogni dove, e non avrebbero ceduto il posto per nessuna ragione a quel sobillatore.
Ma il deretano meditò che il problema era serio e come “Il naso” di Gogol, si persuase di avere buone ragioni per andarsene alla stregua di un ricco signore. Divenne altro da sé e trionfante si preparò alla conquista in cravatta e doppiopetto.