WoM, acronimo di Word of Mouth, è un rictus sardonico di fronte all’inanità del Presente, di tutto quanto appesantisce la vita con un sentimento di serietà e di afflizione.
WoM Edizioni propone di rianimare quella letteratura straniera e italiana dimenticata, fuori catalogo e inedita – contraddistinta dal comico e humor nero – e di riproporla in nuove vesti e curatele riattivandone lo spirito dissacratorio.

Tre collane che racchiudono diversi filoni

  1. i neri – narrativa e saggistica marcata da quel humor nero di cui sopra
  2. gli ivory – i libri illustrati d’arte e per l’infanzia
  3. i rosa – narrativa erotica

Caratteristica peculiare della casa editrice il fatto che ogni titolo proposto è accompagnato da un apparato iconografico elaborato ad hoc, poiché uno dei suoi capisaldi è quello di ristabilire il connubio tra l’Immagine e la Parola. Ed è anche per questo motivo che i libri WoM si presentano con un foro in copertina, sorta di oculo-spioncino, da cui poter (metaforicamente) sbirciare il Mondo.

Editori in ascolto: intervista alla casa editrice wom

Nel panorama editoriale italiano, si sa, non c’è l’imperativo di stupire e sconcertare, quanto piuttosto la ricerca continua di appagare i lettori, offrendo loro libri confortevoli e in qualche modo affini a ciò che conoscono. Era ovvio dunque che una casa editrice come la WoM, nata nel 2020, attirasse l’attenzione: sin dalla scelta grafica della doppia copertina nascosta, i loro libri chiedono a gran voce di essere scoperti, maneggiati, goduti, con la promessa che il lettore avventuroso sarà ripagato. E infatti la visione editoriale della WoM corre attraverso ogni loro libro: classici fuori edizione, autrici ingiustamente dimenticate, manoscritti anonimi, libri d’arte, favole illustrate, che suscitano modi diversi dal solito di commuoverci, ridere, meravigliarci. Una visione audace, che però, grazie alla “word of mouth” che dà loro il nome, ha già raccolto un folto seguito di lettori che non aspettavano altro che libri in grado di aprire loro finestre diverse sul reale. Non c’è modo migliore, dunque, per comprendere l’entità di questa carica innovativa, che parlare con la redazione stessa di WoM, per dare un’occhiata attraverso il “buco” delle copertine, ed entrare, con coraggio, in un mondo finalmente capace di stupirci. 

Leggi l’intervista completa ->

La leggenda

In principio era WoM e presso di lui stavano le Parole e le Immagini come sorelle e concubine, multiple, gioiose, libere, il piè leggero e leggiadre danzavano, ridenti dando squillo al mondo e forme alle sue compagini, in un brillio metamorfico e plastico che è l’essenza dell’essere quando nulla viene ad ostacolarlo. Ma fu allora che giunse la Stampa che rapì le Parole e le Immagini e le intrappolò, fissandole nella loro sclerotizzata forma di ancelle e schiave, portatrici di un Senso e ostentatrici della chiacchiera e dell’opinione. Tuttavia, da subito, una coorte di uomini e di donne – ierofanti e sacerdoti del culto di WoM – si sollevò per liberare le Parole e le Immagini ingabbiate nei loro font, ed in cerca dell’antidoto trovò un bicchiere con inciso sopra «HIC BIBITUR» sotto al quale si trovava un libro grosso, grasso, grande, grigio dov’era conservata e spiegata l’arte del doppio gioco della finzione che rivela gli strali della Verità plastica e metamorfica delle origini, quella dinamitarda del riso primigenio che scatenò la lotta che dura tutt’ora e che presumibilmente durerà finché l’umanità campa, di cui le Edizioni WoM non fanno che proseguire l’antica tradizione sotterranea di concubinaggio e sororità con le parole danzanti, nell’originaria oralità del Passaparola che il suo nome stesso richiama, invitando nella sua giostra tutti i «bevitori illustrissimi».

Giacché coloro che amano ardentemente i libri costituiscono, senza neppure saperlo, una società segreta, il cui sigillo unificante è il piacere della lettura, una curiosità ossessiva ed un infinito scherno per tutto ciò che è grave, serio, austero. Un popolo di invisibili i cui gusti non corrispondono mai a quelli dei mercanti, dei professori, degli accademici, dei capipopolo, che non rispettano i gusti altrui e vivono tra le pieghe e gli interstizi, ai confini del tempo, tra gli oblii, le solitudini incerte e le zone d’ombra, formando come una sola grande biblioteca vivente, di cui ognuno è uno scaffale col proprio disordine ed i propri gusti, le proprie idiosincrasie e le proprie predilezioni. Essi stanno spesso in un cantuccio, all’ombra della propria lampada, assorti nel silenzio e in ascolto della cantilena della propria lettura, mentre fuori, la classe dei mercanti e dei guerrieri, degli arrivisti e dei capibanda, degli strilloni e degli arruffapopoli, fabbricatori di best-seller, si scannano e si divorano gli uni con gli altri, mentre l’ombra del tempo è sospesa da un punto e a capo.

Lo Staff.LO

logo womedizioni

.