#1 IL DISCEPOLO di OSCAR WILDE
Quando Narciso morì, lo stagno del suo piacere si trasmutò da una coppa di dolci acque in una polla di lacrime salse, e le Oreadi accorsero piangendo attraverso i boschi per cantare allo stagno e dargli conforto. E quando videro che lo stagno si era trasformato da una coppa di acque dolci in una polla di lacrime salse, sciolsero le verdi trecce dei loro capelli e gridarono allo stagno dicendo: “Non ci stupisce che tu pianga per Narciso, per quanto era bello” “Ma Narciso era bello?” domandò lo stagno. “Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?” risposero sorprese le Oreadi. “Non passava mai di fronte a noi, ma cercava te, e si stendeva sulle tue sponde e ti guardava, e nello specchio delle tue acque, specchiava la propria bellezza”. Lo stagno rispose: “Ma io amavo Narciso perché tutte le volte che si stendeva sulle mie sponde e mi guardava, nello specchio dei suoi occhi vedevo sempre specchiata la mia bellezza”.
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THE DISCIPLE
When Narcissus died the pool of his pleasure changed from a cup of sweet waters into a cup of salt tears, and the Oreads came weeping through the woodland that they might sing to the pool and give it comfort. And when they saw that the pool had changed from a cup of sweet waters into a cup of salt tears, they loosened the green tresses of their hair and cried to the pool and said, `We do not wonder that you should mourn in this manner for Narcissus, so beautiful was he.’ `But was Narcissus beautiful?’ said the pool. `Who should know that better than you?’ answered the Oreads. `Us did he ever pass by, but you he sought for, and would lie on your banks and look down at you, and in the mirror of your waters he would mirror his own beauty.’ And the pool answered, `But I loved Narcissus because, as he lay on my banks and looked down at me, in the mirror of his eyes I saw ever my own beauty mirrored.’
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