#4 AZZURRO E VERDE di VIRGINIA WOOLF

VERDE

Le acuminate dita di vetro pendono dall’alto. La luce scivola giù lungo il vetro e goccia una pozza di verde. Per tutto il giorno le dieci dita del lampadario sgocciolano il verde sul marmo. Le piume dei parrocchetti – le loro lamentose strida – le foglie aguzze delle palme – verdi anch’esse; verdi aghi che scintillano al sole. Ma il duro vetro continua a sgocciolare sul marmo; le pozze si librano sopra la sabbia del deserto; i cammelli vi si acquattano; le pozze si posano sul marmo; i giunchi le orlano; le alghe li intarsiano; qua e là un fiore bianco; la rana fa un balzo; di notte le stelle appaiono intatte. Viene la sera e l’ombra spazza via il verde sulla capa del camino; la superficie increspata dell’oceano. Non arrivano navi; le onde senza scopo si agitano sotto il cielo vuoto. È notte; gli aghi sgocciolano chiazze d’azzurro. Il verde è svanito.

AZZURRO

Il mostro dal naso camuso affiora in superficie e spruzza dalle narici schiacciate due colonne d’acqua, di un bianco lucente al centro, che si sprizzano in una frangia di perline azzurre. Pennellate di azzurro rigano l’incerata nera del suo manto. Spruzzando acqua da bocca e narici, s’inabissa, carico d’acqua, e l’azzurro si richiude su di lui, inghiottendo i ciottoli lustri dei suoi occhi. Prostrato, gettato sulla spiaggia, vi si accascia, ottuso, perdendo aride scaglie azzurre. La loro tinta metallica macula il ferro arrugginito sulla spiaggia. Azzurre sono le costole della barca a remi naufragata. Un’onda rotola sotto le campane blu azzurre. Ma la cattedrale è differente, fredda, carca di incenso, azzurro tenue dai veli delle madonne.

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Blue & Green

GREEN

THE POINTED FINGERS of glass hang downwards. The light slides down the glass, and drops a pool of green. All day long the ten fingers of the lustre drop green upon the marble. The feathers of parakeets–their harsh cries–sharp blades of palm trees–green, too; green needles glittering in the sun. But the hard glass drips on to the marble; the pools hover above the desert sand; the camels lurch through them; the pools settle on the marble; rushes edge them; weeds clog them; here and there a white blossom; the frog flops over; at night the stars are set there unbroken. Evening comes, and the shadow sweeps the green over the mantlepiece; the ruffled surface of ocean. No ships come; the aimless waves sway beneath the empty sky. It’s night; the needles drip blots of blue. The green’s out.

BLUE

The snub-nosed monster rises to the surface and spouts through his blunt nostrils two columns of water, which, fiery-white in the centre, spray off into a fringe of blue beads. Strokes of blue line the black tarpaulin of his hide. Slushing the water through mouth and nostrils he sings, heavy with water, and the blue closes over him dowsing the polished pebbles of his eyes. Thrown upon the beach he lies, blunt, obtuse, shedding dry blue scales. Their metallic blue stains the rusty iron on the beach. Blue are the ribs of the wrecked rowing boat. A wave rolls beneath the blue bells. But the cathedral’s different, cold, incense laden, faint blue with the veils of madonnas.

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WoM Edizioni & Alike Richter, per la traduzione italiana
(CC BY-NC-SA 4.0)
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/
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