B. Traven Il tesoro della Sierra Madre
21,50€
“Tre uomini partono alla ricerca dell’oro nella Sierra Madre, ma l’avidità trasforma il loro sogno in un incubo”.
Dobbs, Curtin e Howard, uniti dalla miseria, si avventurano nelle montagne della Sierra Madre inseguendo la leggenda di un tesoro nascosto. L’oro, simbolo di libertà e redenzione, diventa presto una maledizione. La febbre dell’avidità corrode la loro fiducia, alimentando sospetti e violenza. La natura ostile e l’animo umano si fondono in una spirale distruttiva, rivelando la fragilità delle loro anime…
ROMANZO CULT di B. Traven, Il tesoro della Sierra Madre (1927) esplora l’avidità e i suoi effetti devastanti. Una storia potente che ispirò il film capolavoro di John Huston con Humphrey Bogart.
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IN OMAGGIO l’OMEGA “IDIOTA” di John Huston – due racconti inediti del grande regista americano che portò Il Tesoro della Sierra Madre sul grande schermo.
- Pagine
- 324
- Formato
- 13 x 23
- Rilegatura
- Brossura in filo refe nero
- Lavorazioni speciali
- Fustella
- ISBN
- 979-12-810069-7-2
- Collana
- Neri
- Data di pubblicazione
- 04/15/2025
L'autore
Così, nel 1926, in una lettera inviata al proprio editore americano, B. Traven avvertiva: «Quando si cerca un lavoro da guardiano notturno o da lampionaio, viene richiesto un curriculum vitae. Ma questo non è qualcosa da pretendere da un lavoratore che crea opere intellettuali. È poco educato ed è un invito alla menzogna…». Utilizzando tutte le tecniche di mimetizzazione per sovvertire le trappole dell’identità, quest’eterno clandestino, resterà fedele al suo adagio: «L’uomo creativo non deve avere altra biografia, al di fuori delle sue opere». Da qui l’assoluto mistero che lo circonda. Chi è B. Traven? Il fotografo ed esploratore Berick Traven Torsvan? Il contrabbandiere e agente cinematografico Hal Croves? L’attore e rivoluzionario in esilio Red Marut e contemporaneamente il rifugiato politico Otto Feige? Jack London sotto mentite spoglie? Tutte le ipotesi, comprese le più strambe, sono state tentate, per un totale di una trentina di pseudonimi, più o meno altrettanti luoghi e date di nascita e quattro o cinque nazionalità diverse.
«Faccia il favore, tolga di mezzo quel dannato “misterioso” se cita il mio nome o il mio lavoro. Non c’è nessun mistero in me, sul serio, non un briciolo di mistero. Tutto il mio mistero è che odio i columnist, gli scrittori a soggetto, i giornalisti strappalacrime e i recensori che non sanno nulla del libro di cui parlano.
Non c’è gioia e soddisfazione maggiore per me che essere sconosciuto come scrittore quando incontro una persona o vado in un posto. Soltanto in questo modo posso essere me stesso e non essere costretto a recitare».
SUL TESORO DELLA SIERRA MADRE...
Il tesoro di B.Traven? È nella Sierra Madre. Ambientato nel mondo western, il romanzo offre profondità psicologica e emozioni universali, simili a quelle del “Conte di Montecristo”.
Marco Vichi, Quotidiano Nazionale